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ANORESSIA E BULIMIA: PAROLE DI CHI SOFFRE

ANORESSIA E BULIMIA: PAROLE DI CHI SOFFRE

Riporto le parole e le testimonianze di ragazze che soffrono di anoressia e bulimia: perché non è facile capire, non è facile farsi capire e tanto meno capire se stessi, è ancora meno facile farsi aiutare, cercare una cura e trovare quella giusta…Allora io spero vivamente ogni giorno che il mio lavoro e le mie parole possano aiutare tante persone a uscire dal baratro dei disturbi alimentari, o perlomeno a trovare il coraggio di farsi aiutare, a provare a guarire da anoressia, bulimia, alimentazione incontrollata, binge: perché guarire e staccarsi dalla malattia è possibile!

Quello che gli altri non capiscono

Non mi abbuffo perché ho fame.

Mi abbuffo per non pensare a niente. Per azzerare i problemi. Per colmare un vuoto immenso che ho dentro. Per riempirmi.

Non vomito per dimagrire.

Vomito per buttare fuori tutto. Per vedere fuori da me tutti i problemi, i dubbi, la rabbia, la frustrazione, il dolore. Per vedere tutto il male che ho dentro di me nel cesso.

Non digiuno per dimagrire.

Digiuno per avere il controllo sulla mia vita. Per sentire di poter decidere cosa fare. Per sentirmi padrona della mia vita e del mio corpo. Per sentirmi un super-eroe.

Non mi taglio perché sono depressa o esibizionista.

Mi taglio per non pensare a niente. Per sentire che sono ancora viva. Per vedere il dolore che ho dentro sul mio braccio. Mi taglio perché merito solo dolore.

Non ho un disturbo alimentare perché voglio attenzione.

Non l’ho scelto io. Non sono un’esibizionista che vuole essere il centro del mondo.

Non voglio restare malata perché sono una cretina che non sa di rischiare la vita ogni giorno.

Voglio restare nella malattia perché ormai è la mia vita. Lei è me. E per quanto la odi non posso farne a meno. La desidero continuamente. E l’idea di perderla mi spaventa. Perché so che perderei anche me stessa.”

“Oggi non mi sono abbuffata e cosa più importante non ho vomitato! Ma non esulto: è solo una giornata tranquilla (per modo di dire) in mezzo a tanto schifo. Perché per evitare di abbuffarmi ho mangiato troppo poco!

Se questo “aiuta” forse continuerò…….sono sempre il SE e il FORSE che mi fottono!

– SE mia madre fosse stata una madre diversa FORSE non soffrirei così tanto.

– SE quando avevo due anni i miei non si fossero trasferiti di 1000 km FORSE non mi sarei ammalata.

– SE non fossi svenuta quel giorno FORSE ora sarei ancora a quei bei 40 kg

– SE avessi intrapreso un altro percorso di cura FORSE oggi sarei guarita.

E mi ritrovo ad immaginare quale dei tanti destini avrei potuto avere, tutti terminano con me felice e contenta.

Poi torno nel mondo reale, bruscamente. Qui ci sono io nel mio letto, con le lacrime agli occhi, con una voglia matta di andare in cucina e mangiare, mangiare,mangiare, mangiare, mangiare……….”

Per commenti o approfondimenti scrivi a: info@spazioaiuto.it