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L’ILLUSIONE DEI DISTURBI ALIMENTARI

L’ILLUSIONE DEI DISTURBI ALIMENTARI

Per molto tempo i disturbi alimentari possono rappresentare una sorta di “ancora di salvezza”, la panacea per tutti i mali. Per chi è malata di anoressia, bulimia, o binge eating disorder, i sintomi diventano una forma di immunità ad ogni qualsiasi problema e difficoltà della vita. Come se si pensasse: finché riesco a restringere l’alimentazione, ho la manifestazione tangibile che ho il controllo, sono magra, e se ho il controllo su tutto, niente può andare storto; finché mangio e vomito ho il controllo, quindi non metto su peso e va tutto bene; finché mangio tanto, e mi abbuffo, dimentico i veri problemi, mi anestetizzo e non penso a ciò che non funziona. Non importa quanto le cose possano andare effettivamente storte, quanto la vita possa essere un completo casino, l’idea che sì, ma tanto sto restringendo l’alimentazione quindi ho il controllo, oppure ma tanto ho il cibo quindi mi (illudo) fa star bene, diventano un ritornello, una lampadina costantemente accesa nella testa.

Ho perso il treno e arriverò al lavoro in ritardo, e il capo si arrabbierà? Sì, ma tanto sto restringendo l’alimentazione quindi ho il controllo.

Quel colloquio di lavoro non è andato granché bene? Sì, ma tanto posso tornare a casa e stramangiare per consolarmi.

Ho litigato con la mia amica più cara ed ora sono giù? Sì, ma tanto sto restringendo l’alimentazione quindi ho il controllo.

Mi sento la più inetta tra tutti i miei colleghi? Sì, ma tanto posso tornare a casa ed abbuffarmi per non pensarci.

Ho litigato ancora con il mio ragazzo e continuo a temere che non voglia più stare con me? Sì, ma tanto sto restringendo l’alimentazione quindi ho il controllo (ed essendo magra troverò altri ragazzi).

I miei genitori non mi capiscono e mi rompono le scatole ogni momento? Sì, ma tanto posso abbuffarmi per sopportarli.

Non ho raggiunto l’obiettivo che mi ero prefissa? Sì, ma tanto sto restringendo l’alimentazione quindi ho il controllo.

…e così via.

Finché ad un certo punto, come un temporale d’estate, si arriva a capire una tristissima verità.

In nessun modo la restrizione alimentare e la sensazione di avere il controllo su tutto, o il mangiare in modo squilibrato, possono attenuare le conseguenze degli errori e le cavolate che si fanno nella mia vita, il malessere e le cose che non funzionano per il verso giusto. I sintomi funzionano soltanto come una sorta di auto-affermazione – una specie di salvaguardia contro il crollo dell’autostima, ma assolutamente non risolvono un bel niente.

Il restringere l’alimentazione e l’avere la sensazione di essere in controllo, il riuscire a digiunare e sembrare degli scheletrini, non rende in alcun modo persone migliori né tantomeno persone speciali o più interessanti. Mangiare fino a stare male e abbuffarsi fino a non cancellare i pensieri negativi non rende in alcun modo persone più felici o più spensierate. Ciò non arricchisce in alcun modo la vita. In effetti, paradossalmente, il restringere l’alimentazione, pur facendo sul momento percepire un’illusoria sensazione di controllo, alla lunga dà così tanti problemi che non sto a tediarvi nel descriverli tutti. Allo stesso modo il vomitare e l’alimentazione incontrollata.

Perché, alla fine, tutto quello che l’anoressia, la bulimia e il binge lasciano dentro è il vuoto. Quel senso di vuoto che si pianta in testa e rimane sempre lì, preciso identico.

Perché il vuoto che deriva dall’anoressia, e dagli altri disturbi alimentari, è vuoto vero, ed è una cosa tremenda. Sta a voi scegliere se andare avanti a svuotarvi o chiedere aiuto.

(ispirato e in parte tratto da un post di Veggie)

Per commenti o chiarimenti, scrivi a info@spazioaiuto.it