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VITA DI COPPIA

VITA DI COPPIA

La vita di coppia è spesso come una traversata in alto mare, la barca su cui si naviga deve reggere ondate insidiose e tenere durante la burrasca. Per navigare anche in mare avversi è particolarmente utile munirsi di due strumenti di navigazione: una giusta quantità di ironia e una dose massiccia di passione della durata.

L’ironia è in ingrediente prezioso, ma va dosato attentamente, se non si vuole rischiare di trasformare il viaggio in un’imbecille commedia, una farsa dai toni chiassosi che svanisce alla prima battuta fuori luogo. E’ un’ironia che ha a che vedere con la capacità di prendersi sul serio, ma non troppo, di sentirsi importanti, ma non fondamentali, di poter ascoltare le proprie emozioni senza drammatizzarle, di poter tenere alle proprie opinioni senza ritenerle le migliori in assoluto. Ogni tanto prendersi in giro, nella consapevolezza che si è sulla strada del cambiamento e quindi niente è immutabile delle nostre brutture e che alcune delle nostre “magagne” sono proprio quegli aspetti che ci rendono unici, certamente imperfetti, ma originali, può essere di grande aiuto ad alleggerire la quotidianità della vita a due, e sopratutto nei momenti di sofferenza e dolore, può aiutare a trovare quel minimo di distanza da se stessi che permette di osservare le proprie esperienze in modo più lucido.

Una giusta dose di ironia serve anche a guardare l’altro con uno sguardo di tenerezza, se non diventa l’unico ingrediente presente capace di trasformare lo sguardo in una lamina affilata che ferisce e umilia. Ma se si accompagna alla stima e al rispetto dell’altro può aprire alla dimensione del gioco e dell’intesa reciproca. Esiste un’ironia pungente, malevola e superficiale, ma esiste anche l’ironia sottile e tenera, che si acquisisce con l’accettazione dei propri limiti e con la consapevolezza di essere persone in trasformazione ed è quest’ultima che può colorare la vita di coppia di allegria e leggerezza.

Anche la passione della durata è un ingrediente che si può acquisire, addestrandosi ad apprezzare il lento lavoro che il tempo produce sulle cose, imparando a scorgere la bellezza delle rughe sul proprio e altrui volto, ascoltando il flebile commuoversi del proprio animo alla vista dei luoghi passati, delle persone scomparse, scoprendo il proprio sguardo sorpreso di fronte all’inarrestabile movimento della vita. Quando si è allenati ad affezionarsi alle cose che durano, non per un egoistico e avido senso di possesso, non per paura della morte e della fine di ogni cosa, ma perché con loro ci si sente partecipi del fluire della storia, anche le esperienze di difficoltà possono essere attraversate con più coraggio, nella fiducia che il proprio vivere nel tempo produce cambiamenti inimmaginabili e inattesi. Allora nei momenti bui che anche la coppia può sperimentare, è possibile riscoprire dentro di sé quella voce che parla di speranza, che invita a resistere, a tenere al legame con l’altro nonostante la distanza o magari la separazione, nella consapevolezza che le cose che durano possono trasformarsi, diventare altro, assumere nuovi significati, ma quando durano diventano più preziose e più care. La passione della durata fa diventare curiosi della coppia che si potrebbe diventare, dell’uomo e della donna in divenire che ogni essere umano è, quasi un invito a guardare avanti e oltre, nella commozione della storia inscritta sui volti e nei corpi di ogni coppia.

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