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COPPIA: ATTRAVERSARE LE CRISI

COPPIA: ATTRAVERSARE LE CRISI

Una crisi di coppia non si risolve, ma si attraversa. Di solito, quando ci troviamo di fatto impantanati in una crisi tendiamo a volerne uscire il prima possibile e questo è proprio uno dei motivi per cui le persone si impantanano ancora di più.

Durante il processo di crescita e sviluppo della coppia, le crisi sono inevitabili. Ci sono due grandi tipologie di crisi: la prima riguarda tutte quelle che noi chiamiamo crisi evolutive. Come il bambino ha la sua prima crisi alla nascita, poi a tre e poi a otto mesi, così la nostra vita è costellata di crisi evolutive, cioè di momenti di trasformazione (pensate alla crisi adolescenziale)…ed è grave quando non ci sono! Anche la coppia ha delle crisi assolutamente necessarie che deve attraversare. Ne suggerisco alcune: la prima grande crisi, che poi si spalma su anni, riguarda il graduale passaggio dall’innamoramento alle prime delusioni (“tu non sei più magico e meraviglioso come ciecamente mi illudevo che fossi, hai limiti e difetti, come me del resto!”). Un’altra crisi riguarda il rapporto con le famiglie di origine, che a volte dura vent’anni o tutta una vita: c’è, è necessaria, può essere più o meno dolorosa, ma è indispensabile perché ognuno possa diventare l’uomo o la donna che vuole, a prescindere dai modelli ricevuti dalla famiglia di origine. Anche quando nasce un bambino sono tempi duri per i due della coppia: il grosso del lavoro è con il primo figlio, perché si tratta di mettere a fuoco il partner che inevitabilmente cambia con l’arrivo di un piccolino. Una nuova creatura fa riassestare la coppia, risveglia tutte le nostre ansie e fatiche e i due devono trovare un nuovo equilibrio: ecco, lì la coppia va in crisi, ma è una crisi evolutiva.

Una delle condizioni fondamentali perché la coppia possa attraversare queste crisi evolutive è la capacità di elaborare i conflitti. È importante riuscire a trovare la “terza valigia”. Ognuno di noi infatti arriva alla partenza del suo viaggio di coppia con una valigia (la sua storia, le sue esperienze, i suoi valori, la sua famiglia di origine), dentro la valigia c’è anche lo stile comunicativo personale. I due innamorati devono creare la terza valigia, quella della loro coppia, perché guai alla coppia che si appiattisce sullo stile di uno solo dei due. La terza valigia riguarda anche cose banali all’apparenza, perché ogni famiglia ha le sue abitudini, le sue tradizioni, e questa è una lenta fatica. I due devono saper andare oltre la propria storia personale e creare uno stile nuovo. Questo non è un lavoro semplice, ha a che vedere soprattutto con la nostra capacità di non arroccarci, passando dalle posizioni ai significati, quindi motivando le nostre posizioni, raccontandone la storia e il valore. Generalmente, quando si opera questo passaggio dalle posizioni ai significati si comincia ad accettarsi un po’ di più.

La coppia è come un contenitore; perché questo contenitore si rafforzi c’è bisogno di crisi evolutive, altrimenti per forza di cose finisce che il contenitore si crepa e, allora, le crisi possono diventare strutturali: cioè uno dei pilastri della coppia è crepato, è stato spaccato, sta tremando.

Di cosa possono essere fatte le crisi strutturali? Una può essere la ferita all’intimità. Pensate ai tradimenti (non solo sessuali), è ciò che succede quando si perde la fiducia, si diventa estranei, ci si perde di vista, si incomincia a sentire che non ci capiamo proprio. Poi ci sono crisi invece che hanno a che vedere con la dimensione della differenza. Ciò accade quando le coppie cercano di essere uguali e quindi tutto ciò che potrebbe minare l’omogeneità della coppia viene espulso. Oppure i due hanno deciso che loro non cambieranno mai: si sono conosciuti e si sono tanto amati, perché dovrebbero cambiare? Così tentano in tutti i modi di rimanere identici a come erano quando si sono incontrati. Ma in queste situazioni manca l’aria, le due persone si sentono come imprigionate, perché è fisiologico cambiare, crescere, mutare e maturare, con il passare degli anni.

Quando avvengono le crisi strutturali si sta male, si è addolorati, si è frustrati, ci si sente falliti…Invece ciò che la coppia sta esprimendo (la mancanza di desiderio, la mancanza di “fiato”, la mancanza di interesse reciproco, il tradimento, l’eccesso di conflittualità) è solo un segnale che la coppia sta male, sta urlando, ha bisogno di essere accudita.

Spesso quando uno capisce che c’è crisi, di solito dà subito la colpa all’altro e dice che lui ha fatto tutto quello che doveva fare e, a questo punto, se la coppia deve scoppiare, che scoppi! Invece le relazioni si fanno sempre in due, si è corresponsabili di ciò che accade nella coppia. Io credo (e nella mia esperienza ne sono sempre più convinta) che in realtà vale la pena di provarci, come in ogni problema. Il percorso di attraversamento della crisi inizia proprio dal momento in cui entrambi si prendono la responsabilità del pantano in cui si trovano. Questo significa riconoscere la rabbia che ciò genera, accettarlo e andare avanti.

Oggi vi lascio con le parole di una canzone del mio artista preferito, con l’augurio che, se accadesse, possiate attraversare e superare le crisi, e uscirne più forti:

“La cosa più forte tra noi è la rarità…tanto sai che torno sempre perché tu ci sei, tanto sai che torno perché fuori perché fuori piove. Lasciami giocare, lasciami sbagliare, fa’ che questo amore sia più grande del difetto, fa’ che questo amore sia forte, tutto il resto è un gioco.”

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