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COPPIA E PROBLEMI

COPPIA E PROBLEMI

La partenza della vita di coppia è di solito segnata dall’entusiasmo, dalla fiducia totale nell’altro, dalla certezza che il partner sarà il compagno ideale. Dal momento però in cui i due si trovano a fare i conti con diversità, ritmi personali, esigenze maschili/femminili, lavoro, denaro, figli, eccetera, emergono una serie di disagi relazionali che possono far distogliere lo sguardo dalla direzione comune, distrarre dai progetti di coppia, se non addirittura immobilizzare nella paura della crisi. La paura di non saper cosa fare in caso di crisi è oggi una delle principali cause di “naufragio”: può indurre infatti atteggiamenti di eccessiva idealizzazione o di irresponsabilità nei confronti della vita a due, scatenare aspettative irrealistiche dal sapore narcisistico, centrate a dimostrare che si è bravi partner, piuttosto che imparare a star bene insieme. La vita di coppia può facilmente oggi essere percepita  come oggetto di successo personale, da esibire come un’auto fuoristrada di moda e quindi le fatiche, le difficoltà ad essa connesse vengono vissute come graffi sulla carrozzeria che ne deturpano l’immagine: si evitano discussioni e tensioni, si frequentano solo luoghi e personi rassicuranti, si investe molto nel creare armonia e pace ad ogni costo, ci si occupa che la casa sia perfetta più che a renderla accogliente. E’ una situazione che non può durare a lungo e che spesso si evolve in crisi subdole e tenute rigorosamente nascoste, all’insegna del “i panni sporchi si lavano in casa”, incancrenendo la coppia in esperienze dolorose che spesso non trovano altro modo di esprimersi se non attraverso il corpo. Questa paura anticipatoria delle difficoltà di coppia è spesso determinata anche da un dilagante vissuto di inadeguatezza da parte dei giovani, come se non si sentissero sufficientemente forti per affrontare certe fatiche, come se temessero di non avere abbastanza energia per attraversare luoghi impervi. Da un lato, la casa genitoriale ha offerto generalmente tali sicurezze e garanzie da trasformarsi in una fonte di insicurezza, dall’altro un sociale per molti aspetti “comodo”, ma per altri estremamente conflittuale e precario, accentua il bisogno di rintanarsi in un luogo di “pace e armonia”: il cammino di coppia deve essere per questo pensato come facile e sicuro. Negare ed evitare ogni fatica diventa così una parola d’ordine non dichiarata, ma tenacemente perseguita, a costo di ridurre il viaggio ad un squallido viaggio segnato dalla routine e dall’apatia, o di cadere in “drammatizzazioni” emotive al primo accenno di disarmonia o di squilibrio.

La coppia può essere spinta dal vento dell’individualismo sfrenato, della precarietà, dell’avere più che dell’essere, nelle secche della paura anticipatoria, soprattutto se vive nella passività e nell’indifferenza di ciò che la circonda. Rischia in questo modo di “lasciarsi sballottare dai venti” e condotta dove non vorrebbe e trovarsi arenata senza rendersene conto. Una prima fondamentale misura preventiva può quindi riguardare la presa di coscienza di dove ci si trova e dei danni che la coppia sta subendo. E di conseguenza momenti di manutenzione della coppia stessa che prevedono lo spazio per fermarsi, riflettere, confrontarsi, aggiornarsi e capire, divetano antidoti contro ansie indotte, non riconosciute e per questo insidiose.

Nel viaggio di coppia, dunque, le fatiche e le difficoltà sono variabili che devono essere messe in conto fin dall’inizio per poter essere opportunatamente affrontate, perchè le normali soste e incognite non diventino prigioni, ma al contrario motivo di orgoglio, stima reciproca e di incoraggiamento per aver condiviso e superato insieme periodi tormentati e faticosi.

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