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COPPIA IN CRISI: COME USCIRE

COPPIA IN CRISI: COME USCIRE

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Molto spesso, durante una crisi di coppia, quando si sta male e si è disorientati perché non si capisce come mai una relazione di coppia rispetto alla quale avevamo investito, in cui avevamo creduto, possa vacillare, siamo furiosi e ce la prendiamo con l’altro; non solo gli facciamo male (psicologicamente) ma rischiamo di spaccare tutto il contenitore coppia. Se aveva solo una crepa rischiamo di farlo a pezzi. Ci dà fastidio l’idea che sia anche solo un po’ crepato, perché nella nostra mente doveva essere intonso, bello ed eterno. Quindi, dopo aver riconosciuto ed accettato la rabbia, il secondo passaggio consiste nel non cercare la vendetta, non cercare la punizione e far cessare gesti offensivi. Il terzo passaggio è quello dell’attraversamento della crisi: occorre imparare a riconoscere la propria fragilità. Perché una crisi sia attraversata occorre imparare a distinguere quello che ci ho messo di mio e lasciare a te il compito di occuparti di quello che ci hai messo di tuo. Stare con la propria fragilità significa accorgersi di avere delle responsabilità che hanno a che vedere con delle proprie personali mancanze. Non sempre questo è un lavoro che si può fare da soli, a volte è necessario parlarne con qualcun altro, altrimenti ciascuno tende a vedere solo le colpe dell’altro. Nei momenti della crisi di coppia noi siamo lì con la nostra fragilità. Quanto riusciamo a vederci con benevolenza nel nostro essere difettosi e mancanti? Perché è proprio quel tipo di sguardo che può aprire la coppia a sperimentare di essere luogo terapeutico: quando addolorati, affaticati, non più arrabbiati (perché si è passati dalla rabbia al dispiacere), dispiaciuti insieme si guarda con tenerezza alle reciproche mancanze, ci si può prendere la mano e rimboccarsi le maniche, ci si prova insieme, ci si fa aiutare. 

Quando due persone si incontrano, ci sono tutta una serie di motivi razionali per cui si innamorano. il piacersi, il condividere valori e interessi, ecc. Ci sono poi altri motivi che sono molto più profondi e che hanno a che vedere con la dimensione dell’inconscio; sono le cose che emergono quando ci sono le crisi. Grazie alle crisi di coppia, noi abbiamo modo, seguendo il percorso rabbia-dolore-sofferenza-fatica, di andare a vedere quali erano le nostre aspettative inconsce sull’altro, cioè quale patto avevamo stipulato senza esserne consapevoli, su che cosa c’eravamo “incastrati”. Non sempre nella coppia siamo capaci di guardarci con tenerezza, soprattutto durante una crisi, perché non sto parlando di guardarci con tenerezza quando siamo belli, desiderabili, sereni; sto parlando di guardarci con tenerezza quando magari siamo nel nostro stato peggiore, cioè nella fragilità, nella rabbia, nel dolore, nella fatica. Lì è un po’ più difficile ed è la situazione in cui ci si può anche fare aiutare da qualcuno.

Quando ci sono delle crisi di coppia occorre quindi:

  • riconoscersi in crisi
  • accettare la rabbia
  • passare dalla rabbia al dolore
  • accettare la fragilità
  • imparare a guardarsi con tenerezza
  • provare a quel punto a condividere la propria storia e le proprie problematiche con l’altro
  • imparare a stare davanti alla storia dell’altro senza avere la tentazione di salvarlo.

Poi però bisogna riparare, cioè perdonarsi perché la coppia stava andando male, e costruire una nuova relazione. Nella coppia dopo una crisi occorre imparare a relazionarsi con l’altro con gesti e comportamenti nuovi. Perché si esca veramente dalla crisi e la si attraversi, occorre farsi il regalo di diventare capaci di imparare insieme nuovi comportamenti relazionali. Per fare tutto questo lavoro occorre tempo…non si esce da una crisi spingendo! Si attraversa una crisi standoci dentro, passo dopo passo: è attraverso lo starvi dentro con coraggio, con sofferenza, con l’umiltà di farsi aiutare, che succedono cose incredibili, che una crisi si ripara oppure che in una coppia ci si separa ma guariti e sanati, feriti ma felici (Fonte: Paola Bassani).

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