Spazio Blog

COPPIA, CRISI, FAVOLA…

COPPIA, CRISI, FAVOLA…

Nessun bambino crede più alle cicogne, ma continuano a esserci molti adulti che credono alle relazioni di coppia fortunate. Quelle che durano tutta la vita e anche oltre. Sono coppie stupende che riempiono di ammirazione, di invidia e di commozione. Non sono molte: sono i fortunati, quelli senza problemi, difficoltà e crisi. Toccano in sorte ad alcuni, forse i più bonaccioni, quelli che si accontentano. Gli altri, quelli delle coppie che si separano, quelli che i problemi li hanno avuti, rimpiangono che non gli sia toccata la stessa buona sorte e si adeguano. Così questo mondo che ha eletto la libertà individuale come unica dea dell’Olimpo, si divide di fatto in predestinati all’amore eterno ed esclusi da esso. In un’epoca come la nostra, che vede declinare e impallidire l’istituzione matrimoniale, la permanenza di unioni che durano felici fino alla morte sembra appartenere alla dimensione delle favole; mi richiama alla mente le cicogne! E in effetti lo stesso rapporto che c’è tra la realtà di una nascita e il volo delle cicogne esiste tra fortuna e coppia durevole: un abisso! La relazione di coppia non sta appesa al filo degli eventi più di quanto un bambino stia appeso al becco della cicogna. Come la nascita, magnifica ma impastata di sangue, dolore e bilico vertiginoso tra vita e morte, così è l’amore che arriva al traguardo, quello del tempo di questa vita. L’unico filo a cui sta appeso è quello che si trova nelle mani, nella testa, nel cuore, nella volontà, nella libertà dei due; e il filo è tanto più forte se i due capi si intrecciano insieme.

All’inizio della vita di coppia, quando il futuro è aperto come un abisso da colmare, ci si immagina che i pericoli siano tutti esteriori: sciagure, malattie, povertà, persecuzioni, guerre e carestie, pronti a insidiare la volontà di stare insieme, a togliere energia alla spinta iniziale. L’esperienza dei più, forse rassicurante ma certamente poco eroica, non registra eventi grande impatto drammatico tra le difficoltà da affrontare, ma semplici e irrilevabili tempeste interiori, quelle che necessariamente sono suscitate dalla convivenza e dalla condivisione di tutto ciò che si ha e che si è. I pericoli si trovano più nelle piccole cose e, come la famosa goccia, sanno distruggere più delle saette. Il primo e fondamentale, subdolo perché si manifesta con evidenza quando è già tardi, è lo scoraggiamento: lo smarrimento dell’obiettivo e la perdita delle forze per raggiungerlo. Quando si comincia a pensare con cinismo che la favola è finita, che è stato tutto uno sbaglio e che ci siamo cascati come degli ingenui. Le cause esteriori della crisi sono il più delle volte poco significanti; ciò che conta è quanto succede dentro di sé. Ci si accorge che l’altro è diverso, totalmente diverso. Da “agente” di amore, di aiuto, di comprensione, di solidarietà, di tenerezza, di accettazione si è trasformato in nemico capace di ogni insidia e tradimento; proprio a lui abbiamo permesso di possedere la nostra intimità, a cui abbiamo consegnato tutto, lui con il quale abbiamo condiviso il prodigio di porre in essere una nuova vita. Questa tragedia è un evento che appartiene al matrimonio come dotazione di serie: ce l’hanno tutti. Arriva, prima o poi ma sempre, il momento in cui tutto sembra perduto. E ambedue gli eventi, sia l’amore che la sua morte apparente, sono reali; non ci si sbaglia quando ci si affida all’amore né quando ci si smarrisce nella disperazione.

Volersi bene e vivere l’uno per l’altro è la più naturale propensione di uomo e donna ed è al tempo stesso l’impresa più ardua di tutta la vita. L’amore ha costi molto alti, in termini di sforzo, pazienza, coraggio, dolore. E la scoperta del conto da pagare è assai più sgradevole in amore che al ristorante. Nel rapporto di coppia amore e felicità si affacciano continuamente sul precipizio dell’odio e della distruzione. E’ normale capirsi e non capirsi, amarsi e odiarsi, trarre vita dall’altro e distruggersi. La spiegazione è contenuta nel mistero della nostra esistenza che siamo tutti invitati e sfidati ad indagare.

Per commenti, scrivi a info@spazioaiuto.it