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ABBUFFATA:COSA ACCADE

ABBUFFATA:COSA ACCADE

Hai avuto una giornata stressante: al lavoro è stato un disastro, ma anche nella vita privata le cose non vanno come vorresti (c’è non c’è chi non ti scrive mai e chi ti scrive troppo, con qualcuno non vai d’accordo mentre altri si affidano troppo a te, alcuni riconoscono i tuoi meriti e altri ti attribuiscono la colpa dei loro problemi). Hai 1000 pensieri per la testa.

Proprio quando esci dalla metro inizia a diluviare, imprechi…finalmente arrivi a casa! il tuo unico desiderio è di rilassarti un po’, ma non appena varchi la soglia di casa, le responsabilità ti assalgono: c’è da fare la lavatrice, passare l’aspirapolvere, preparare la cena…la lista di cose da fare è in continua espansione, mentre quella delle cose che vorresti fare è da qualche parte a prendere polvere.

Ti senti sopraffatto dallo sforzo continuo che ti richiede la vita, mentre tu vorresti solo essere felice, almeno un po’…così ti guardi intorno e ti chiedi “che cosa mi rende felice in questa vita così complicata?” Ognuno di noi è diverso, ma tutti abbiamo almeno un grande sogno: magari il tuo è un viaggio, sì proprio quel viaggio che sogni da una vita intera e continua a rimandare. Ma c’è un problema: non puoi averlo subito, le cose che contano richiedono tempo -giorni, settimane, mesi, anni- è proprio per questo che lo rimandi continuamente. Quindi il fatto che le cose che contano richiedono tempo significa forse che tu non puoi essere felice subito? Lo trovi inaccettabile, con tutto lo sforzo che metti in quello che fai! Ti chiedi “cosa può farmi star bene immediatamente senza sforzo?”

Ed ecco che ti dirigi verso la cucina: forse non ne sei consapevole, ma quello che stai per fare e di cui ti pentirai, non è solo colpa tua, la società in cui viviamo non ci dà alcun tipo di soluzione sana per affrontare lo stile di vita sempre più problematico che è imposto. Da un lato c’è il consumismo dall’altro c’è la produttività, da un lato l’ansia dall’altro lo stress, consuma o produci, nessuna alternativa!

E così davanti alla mole di cose che dovresti fare e non vuoi fare, con la stanchezza nelle ossa, la nebbia nei pensieri, con quell’unico desiderio di sentirti libero dalla pesantezza della giornata afferri la scatola di biscotti al cioccolato, ne mangi uno e ti fa stare meglio subito, è una carezza in una giornata di schiaffi, è il tuo rifugio…Ecco di cosa hai bisogno! Così ne mangi un altro; fino a qui tutto bene, la situazione è ancora sotto controllo, poi un altro e un altro ancora. Sono le 18:30, cosa stai facendo? Un altro, stai perdendo l’autocontrollo! Ormai non sei più tu a decidere è in corso un’autodistruzione inarrestabile: un altro, un altro ancora, ancora uno, l’ultimo, la scatola è vuota….

Qualche minuto dopo l’abbuffata l’estasi sparisce ed ecco che arriva il senso di colpa. Arriverà anche il mal di stomaco, ma quello farà molto meno male della vocina interiore che ti dice che sei un fallito senza speranza.

Il piacere è durato poco, la sofferenza è tornata, è più forte di prima e durerà a lungo. Intanto i vestiti da lavare sono sempre lì, la polvere è sempre sul pavimento, la cena è ancora da preparare…

Come fare per uscire dal loop delle abbuffate? come fare a non scaricare lo stress e le emozioni negative sul cibo? Se hai bisogno di aiuto scrivi a info@spazioaiuto.it o al 3389383650