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DISTURBI ALIMENTARI: RIFLESSIONI E TESTIMONIANZE

DISTURBI ALIMENTARI: RIFLESSIONI E TESTIMONIANZE

Condivido oggi pensieri e riflessioni a proposito dei disturbi alimentari, dalla voce di chi ci è passato: perché chi ne soffre trovi ogni giorno la forza per combattere contro quel “ma tanto io sto bene” e “tanto nulla cambierà” e quel vuoto che sostiene ogni Dca…

“Nonostante il tempo, tutto continua.
Mi chiedo che fine abbia fatto la mia grinta,
Quella che due anni fa voleva spaccare il mondo e la malattia.
Sono rimasta io, sola, con l’anoressia.
Ogni giorno mi odio, odio il Dca.
Odio la fame, la stanchezza, l’irritabilità, la mancanza di entusiasmo, l’insonnia, le ossessioni, le ossa, gli specchi, le calorie.
Nonostante tutto questo odio, non riesco a districarmi dalle corde della malattia. A volte le sento così strette al collo fino a togliermi il fiato.
Grido piangendo, urlo che voglio stare meglio, che sono stanca, che non ce la faccio davvero più.
Vorrei uscire da questa trappola, voglio uscire da questo schifo, ma non ce la faccio.
Non so spiegare come sono state queste ultime settimane: giorni di crisi, fame ventiquattro ore su ventiquattro, insonnia, giorni in cui avrei voluto svuotare tutta me stessa, giorni di rabbia, giorni di restrizione, giorni di calcoli calorici, notti di incubi, notti eterne, notti affamate, giorni di attività fisica, giorni di stanchezza, giorni di lacrime.”

“Purtroppo il vuoto mi ha sempre accompagnato, da anoressica perché pensavo di meritarlo e forse inconsciamente le attenzioni derivate dalla magrezza mi facevano stare bene, poi da binge perché era meglio sentire la pancia fare male che sentire il male del cuore, tanto a chi poteva importare di me.. .Ce l’ho sempre qui il vuoto, ci provo ma non ci riesco!”

“Ciò che ancora alla malattia, a prescindere dalla fisicità e dall’abitudine, è il non avere fiducia nelle proprie capacità di cambiare la situazione, il piangersi addosso, il darsi per vinte, lo scuotere la testa e rafforzare così l’unica fede spontanea che il disturbo alimentare conosca, quella tanto fatalistica quanto comoda del “tanto nulla cambierà”. Il combattere contro il disturbo alimentare si nutre proprio della consapevolezza che tu puoi cambiare tutto quello che adesso ti fa stare male, e che per fare questo non hai bisogno di arrivare ad alcun estremo, anzi: meno hai toccato il fondo, prima inizi a combattere, maggiori saranno le tue possibilità di successo.”

“E poi ricordi
La prima volta che la bilancia ha segnato un chilo in meno e la decisione di perdere ancora peso…
Ricordi la prima volta che hai ristretto e l’insoddisfazione perché dovevi digiunare e non ” mangiare poco”…
C’è sempre la prima volta…
La prima volta in cui ti sei contorta e piegata in due per vomitare ciò che avevi mangiato…
La prima abbuffata fatta di gelato e nutella e pizza…
E quella volta in cui hai avuto la sensazione di volare in aria perchè le gambe non reggevano più il peso del tuo corpo.
La prima sigaretta spenta sul polso, la seconda e le altre… che oggi lasciano solo dei cerchietti rossi sulla pelle.
E ancora…
Chissà perchè, ricordi sempre troppo!
E il più delle volte ti nascondevi dietro a quel ‘Ma io sto bene’“.

Credetemi, se vi fate aiutare si può stare bene davvero! Per commenti e chiarimenti, scrivi a info@spazioaiuto.it