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TERAPIA E DISTURBI ALIMENTARI

TERAPIA E DISTURBI ALIMENTARI

I disturbi del comportamento alimentare sono un tentativo di cura di sé per sviluppare un senso di auto-efficacia personale. Il dolore non espresso e negato prende forma nella malattia dove il cibo sostituisce l’altro. Di fronte a un disturbo alimentare bisogna chiedersi: cosa ha condotto la persona a quel punto? A cosa le serve il sintomo? La persona non lo sa del tutto, ma insieme al terapeuta si possono trovare soluzioni meno disfunzionali di quella anoressica/bulimica/binge. È necessario lavorare su due punti focali:

  • qual è il rapporto di fondo che questo soggetto intrattiene con l’altro? Quale modalità di relazione possiede?

  • quale modalità di godimento caratterizza questo soggetto?

La cura dell’ossessione alimentare è una clinica dell’ascolto, una ricerca del singolare e dell’unico, un interesse all’altro in ciò che è inedito. Il sintomo alimentare è una risposta che il soggetto si dà a qualcosa che non controlla e non domina. Nella terapia è bene ascoltare ogni caso, ogni storia come se fosse la prima, mirando a ciò che si cela dietro al sintomo presentato, il quale rappresenta una modalità di godimento che crea sofferenza ma anche piacere inconscio. Bisogna poi aprire la porta del desiderio soggettivo, non lasciare che il paziente si accomodi sulla terapia, ma portarlo a fare i conti con la sostanza del desiderio celato e negato nel disturbo.

I disturbi del comportamento alimentare manifestano un disagio esistenziale che investe certamente il piano dell’alimentazione ma anche più radicalmente i rapporti del soggetto con l’immagine del suo corpo, con le sue emozioni più profonde, e più in generale le sue relazioni con gli altri e con i suoi familiari. Questi disturbi possono prendere forme diverse (anoressia, bulimia, obesità) e raggiungere differenti livelli di gravità. La tempestività dell’intervento è più importante nella prognosi insieme alla continuità delle cure rispetto alla gravità della psicopatologia. Non vi è alcun cervello che funzioni in condizioni corporee precarie e non vi è alcun corpo che possa sopportare profondi cambiamenti senza il sostegno della mente. Questo è lo spirito che guida il percorso di cura. Gli aspetti psicoterapici sono centrati sulla possibilità di motivare, sostenere e costruire il cambiamento, in modo tale da rendere i soggetti affetti da disturbi alimentari sempre più liberi, dai sintomi, dalle abitudini, dalle catene della malattia. La possibilità di trovare uno spazio di parola e di ascolto è la prima necessità, il poter parlare è il primo passo da compiere verso la guarigione.