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ABBUFFATE E BULIMIA

ABBUFFATE E BULIMIA

Riporto un racconto personale di una delle ‘mie care ragazze a distanza’, perché possa essere di stimolo a chi soffre a cercare aiuto per uscire da questo inferno. Grazie della testimonianza!

“È notte fonda. Mi ritrovo con gli occhi gonfi e le ciglia umide, seduta sul pavimento freddo e la testa ancora poggiata sulla tavoletta del water. Ho la nausea, ho i crampi allo stomaco e mi brucia la gola. Mi alzo piano piano, non ho equilibrio e mi gira la testa. Lentamente cammino e mi avvicino allo specchio. Ecco il mio riflesso: gli occhi rossi e umidi, le guance rigate dal mascara, la bocca ancora sporca di vomito, il mio viso somiglia a quello di una tossica.. di cibo.

Vorrei rompere in mille pezzi quel dannato specchio, vorrei urlare, piangere fino a non avere più le lacrime. Ho un vuoto che raggiunge lo stomaco, un vuoto che si trasforma in una pazzia e nella perdita del controllo. In punta di piedi entro in cucina, apro il frigo senza far rumore, apro l’antina dove trovo i biscotti e le brioches, ma poi noto quel pane pieno di conservanti che poggia di fianco al barattolo della Nutella, così preparo in due secondi due, tre tramezzini finendo la crema al cioccolato, e in un minuto rimangono solo le briciole. Nel frattempo scaldo del latte in microonde (con la scusa che il latte concilia il sonno, ma mia madre si è dimenticata che io il latte non lo digerisco e che preferisco una tisana al tiglio), così finisco anche una confezione di biscotti secchi, seguiti da quelli con le gocce di cioccolato, trovo una barretta di cioccolato, la scarto piano senza far rumore e la finisco in un secondo. Bevo tutto il latte e preparo un secondo bicchiere. Mentre aspetto che si scaldi, mangio una brioches alla marmellata, ne mangio un’altra, un’altra ancora.. e alla fine senza accorgemene ho finito la confezione. Ho voglia di salato.. ma se mangio le patatine qualcuno mi scoprirà. Prendo il pacchetto, lo svuoto in una ciotola per evitare il rumore della confezione e mi nascondo sotto il tavolo della sala, così nessuno mi sentirà. Bevo in un secondo il secondo bicchiere di latte. Prendo una bottiglietta di tè al limone e bevo tutto d’un fiato.

In casa mia è tutto buio e io sembro uno zombi in crisi d’astinenza, fuori controllo. Senza rendermene conto ho ingurgitato più cibo in mezz’ora che di una persona in due giorni. Ho la nausea e i sensi di colpa…Mi odio, mi odio profondamente. Voglio essere magra. Voglio un uomo che mi ami. Voglio svegliarmi la mattina senza le occhiaie. Voglio mangiare senza perdere il controllo. Voglio guardarmi allo specchio e vedermi bella, voglio sentirmi bella con qualsiasi vestito indosso. Vorrei sentirmi sussurrare “Quanto sei bella” dal mio uomo, ogni volta quando meno me l’aspetto. Voglio sentirmi coccolata, voglio essere sincera, voglio buttare tutte le bugie dette in un cestino.

Vorrei amare… me stessa e il mio riflesso.

E mi ritrovo a piangere lacrime amare. Chiudo gli occhi mentre sono rannicchiata su un letto freddo, vuoto, proprio come me stessa. Chiedo scusa per lo sfogo. Ho voluto documentare un episodio bulimico.”

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