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CIBO E DISTURBI ALIMENTARI

CIBO E DISTURBI ALIMENTARI

Nei disturbi alimentari il cibo è come una copertina che serve a coprire le vere preoccupazioni, le paure, le ansie, il senso di inadeguatezza…Ma come fare a togliersi questa copertina? In fondo la si gira e rigira, ma rimane sempre a proteggerti, anche se non è mai abbastanza, è una coperta troppo corta che lascia in balia delle proprie debolezze. Bisogna imparare a sentire freddo e sentirsi in grado di sopportarlo, senza usare questa copertina che, primo, non ci coprirà mai del tutto e secondariamente illude soltanto di coprire, ma in realtà ci lascia esposti a tutte le nostre preoccupazioni, con in più il senso di colpa per aver mangiato male o troppo…La soluzione è sentirsi abbastanza in ciò che si fa, avere il coraggio di affrontare la vita senza la copertina che ci protegge sentendo che ce la si può fare: solo allora possiamo toglierci la copertina.

A cosa serve avere controllo sul cibo? O al contrario perdere il controllo e abbuffarsi fino a riempirsi da star male? In fondo il controllo sul cibo è solo l’epifenomeno del controllo su altro: si vorrebbero avere tutte le caselle della vita in perfetto ordine, ma questo è impossibile…c’è sempre qualcosa che sfugge al controllo, che non va come noi vorremmo, una macchiolina nel nostro bellissimo schermo bianco. Allora il controllo sul cibo diventa l’unica modalità che ci rimane per sentire tutto sotto controllo, perfettamente a posto, che ci fa sentire bene. All’opposto, perdere il controllo sul cibo, mangiare in maniera eccessiva, abbuffarsi per riempire chissà quali vuoti, risponde allo stesso bisogno: si vorrebbe avere tutto perfettamente bianco, in ordine e senza stonature e, dato che ciò è impossibile, si rinuncia a controllare e si manda tutto all’aria (“Ormai ho sgarrato”, “Non andrà mai tutto come voglio io, allora mando tutto all’aria”). Questa modalità del “tutto o nulla” è la tipica caratteristica di chi soffre di disturbi alimentari, ma è una dinamica molto difficile da eliminare, diventa un comportamento e un pensiero automatico che non si riesce ad abbandonare, una convinzione a cui non si riesce a rinunciare tanto facilmente. Solo attraverso un percorso terapeutico è possibile trovare modi alternativi per affrontare e vivere la vita, che non siano l’uso pervasivo del cibo come copertina e del controllo o della perdita di controllo come falsa soluzione a tutto.

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