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ALIMENTAZIONE CON PROBLEMI

ALIMENTAZIONE CON PROBLEMI

I Disturbi dell’ Alimentazione sono un insieme di disturbi in cui il rapporto con l’alimentazione e con il proprio corpo è alterato, tanto da rendere difficile assumere un normale pasto. Inoltre, è presente un’eccessiva e diffusa preoccupazione per il peso e l’aspetto fisico che minaccia l’autostima e il benessere della persona che ne soffre.

Quali sono i Disturbi del Comportamento Alimentare?

La quinta edizione del Manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali (DSM5) parla di tre disturbi principali e un gruppo di altri disturbi dell’alimentazione:

  • anoressia e bulimia nervosa
  • disturbo da Binge eating (alimentazione incontrollata)
  • altri disturbi dell’alimentazione (anoressia nervosa atipica, bulimia nervosa a bassa frequenza e/o di durata limitata, disturbo da binge eating a bassa frequenza e/o di durata limitata, disturbo da condotta di eliminazione, sindrome da alimentazione notturna).

Anche se sono così suddivisi, secondo diversi studi e in base alla realtà clinica, i disturbi dell’alimentazione possono essere considerati un unico disturbo con manifestazioni diverse da una persona all’altra, ma anche nella persona stessa.

In particolare i disturbi dell’alimentazione condividono la maggior parte delle caratteristiche cliniche come l’eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo da cui derivano comportamenti alterati tra cui digiuno, abbuffate, diete rigide, esercizio fisico eccessivo, per tenere sotto controllo peso e forma.

Tutto questo porta danni alla salute fisica e al funzionamento psicosociale della persona. Inoltre, nell’alimentazione con problemi si tende a giudicare il proprio valore quasi esclusivamente in base al peso e alle forme del corpo.

L’autostima include il come si è realmente e l’immagine ideale a cui si vorrebbe assomigliare. Se diamo importanza ad un aspetto particolare (ad esempio avere tanti amici) e nella realtà ci percepiamo vicino a questo ideale, probabilmente avremo una buona stima perché avremo una qualità rilevante per noi. 

Mentre se ci sentiamo lontani dall’aspettativa, l’autostima ne risente perché percepiamo la mancanza di una caratteristica importante. Avere una buona stima di sé implica il riconoscere vari aspetti della propria vita su cui basarsi nel giudizio, considerando realisticamente i difetti senza scoraggiarsi e i pregi per sfruttarli al meglio.

Solitamente chi ha un disturbo alimentare ha un’immagine negativa e influenzata da quanto controllo ha sul peso e sulle forme del corpo. Quindi l’autostima è più bassa e vulnerabile perché è spesso condizionata da un unico fattore: il rapporto col cibo.

Non vengono considerate o riconosciute le risorse che si possono avere e le altre aree della vita che aiuterebbero ad avere una migliore autovalutazione come scuola, lavoro, interessi, relazioni, e in cui invece ci si sente incapaci.

Il pensiero più diffuso può essere: “solo se sono molto magro e controllo la mia alimentazione valgo”. Quindi il disturbo alimentare diventa l’unico modo per aumentare l’autostima e sentire di valere, sia nel restringere che nel ‘consolarsi’ col cibo.

Se anche tu senti di avere difficoltà nell’area dell’alimentazione e che questo danneggia il tuo senso di stima e valore personale, puoi chiedere aiuto ad un esperto, così come andresti dal tuo medico per il raffreddore: scrivi a info@spazioaiuto.it