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BAMBINI IN ANSIA?

BAMBINI IN ANSIA?

Le emozioni nei bambini sono molto spesso la risposta alle emozioni degli adulti, in particolare delle figure di riferimento genitoriali. Se un bambino è ansioso, va in ansia per un nonnulla, forse questa risposta è una reazione all’atteggiamento del genitore verso di lui. Quante volte vi sarà stato detto che quando un bambino piccolo si fa male, se il genitore contiene il dramma (“vieni qui che ti do un bacio, adesso ti passa”), anche la risposta emotiva del bambino scemerà presto, al contrario se il genitore stesso va in ansia e si spaventa, il bambino avvertirà questo e avrà una reazione esagerata e poco consolabile. I bambini sono delle spugne, assorbono tutto alla velocità della luce, pensate alla facilità con cui imparano le cose e ad esempio apprendono le lingue in tenera età, perché sono delle “tabule rase” su cui è possibile scrivere ogni cosa. Il bello è che assorbono non soltanto quello che vedono e sentono, ma anche quello che semplicemente percepiscono: i bambini sono dei campioni in questo, hanno delle antenne particolarmente attive, per captare le cose buone così come quelle cattive. In riferimento all’ansia, anche se pensate di non mostrare quello che voi provate e sentite e cercate di camuffare i vostri sentimenti, i bambini li avvertono e proveranno esattamente la stessa cosa. Quindi, se un bambino è particolarmente ansioso, dovreste riflettere su cosa sta leggendo in voi, e soprattutto, sempre come in ogni comportamento, leggere il messaggio che il vostro bambino vi sta mandando. Cosa mi sta dicendo con questo atteggiamento? Vuole essere protetto di più? Ha paura che io abbia paura per lui? Sta cercando di ottenere qualcosa? Cosa vuole veramente? Un po’ come succede con i capricci: quello che sta dicendo non è solamente “voglio la caramella” oppure “non voglio andare a letto”, ma là dietro c’è un altro discorso di tipo relazionale. Il bambino vuole sondare il terreno emotivo e relazionale delle persone di cui si fida e vedere come reagiranno al suo comportamento, metterle alla prova e regolare il suo comportamento di conseguenza. Spesso è necessario un lavoro di riflessione insieme a lui, ma il più delle volte i bambini rispondono meglio alle azioni che alle parole. Basta che si dica una cosa con il sorriso, con una faccia diversa da quella arrabbiata anche se la propria reazione sarebbe “ti spacco la testa”, che il vostro piccolo modererà la sua risposta e magari invece di andare in escalation, si fermerà lì. Ha ottenuto una prova che mamma e papà gli vogliono bene per quello che è, anche se fa disperare; anche se va in ansia, questo non spaventa i genitori, accolgono la sua emozione e la ridimensionano. Eh sì, per gli strani meccanismi della mente umana i bambini hanno bisogno di questo, di provare tutta la gamma delle emozioni e di mettere alla prova gli altri, e quando incontrano genitori che sono allenatori emotivi, imparano a crescere e a stare nel mondo gestendo nel migliore dei modi il loro mondo emotivo.