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OBESITÁ E SOVRAPPESO

OBESITÁ E SOVRAPPESO

Una sera mi sono imbattuta in una puntata di Porta a Porta su Rai Uno in cui si parlava di obesità. Ovviamente dopo solo pochi minuti c’era da mettersi le mani nei capelli: un’ospite che era intervenuta come testimonial di dimagrimento diceva che per perdere 15 chili in pochi mesi non aveva mangiato pasta e simili, ma solo pesce e verdura…ma quale dieta sbilanciata? Come possono far credere che per perdere peso in maniera definitiva e poterlo mantenere si possa seguire una dieta mancante di carboidrati? La seconda cosa aberrante era che hanno proiettato una statistica in cui si diceva che il 70% degli italiani si pesa tutti i giorni! Ma lo sanno che il criterio di pesarsi più volte alla settimana è indice di un disturbo alimentare?

L’obesità e i disturbi alimentari sono un problema complesso, di eziologia multifattoriale e patogenesi varia, che necessita di interventi seri e pluridisciplinari e che non può essere ridotta ad argomento di rubrica televisiva trattato in modo non competente. Forse anche persone non esperte nel settore ormai sanno che per perdere peso è necessario riattivare il metabolismo attraverso un’alimentazione equilibrata, sana e mista, che comprenda in quantità adeguate tutti i nutritivi essenziali per un corretto funzionamento psicofisico. Un quinto di quello che mangiamo (es. circa 500 kcal) è utilizzato per dare energia al nostro cervello. I due maggiori aspetti del controllo dell’alimentazione nei quali il cervello ha un ruolo chiave sono:

  • il “controllo dell’equilibrio del corpo“, il quale monitorizza i livelli di nutrizione e la composizione delle parti del corpo, regolando di conseguenza l’appetito
  • il sistema “Guida” comprende l’apprendimento e la memoria ed è collegato al voler mangiare (il desiderio di mangiare e il piacere che scaturisce dal mangiare).

Entrambi sono disturbati nelle persone con disordini alimentari. Mangiando in modo squilibrato, eliminando alcuni nutrienti essenziali, venendo meno un sufficiente equilibrio di sostanze nutritive o di cose piacevoli nella dieta,  si scatena spesso e con facilità un comportamento di alimentazione incontrollata. Infatti un’eccessiva spinta all’alimentazione negli esseri viventi si verifica quando sono stati denutriti per un periodo, il loro stomaco viene svuotato, vi è un accesso irregolare al cibo altamente appetibile, stress. La conseguenze di diete che mancano di alcuni nutrienti è che non permettono di mantenere il peso perso o causano il frequente effetto yo-yo.

Ci sono molti modi per imparare a mangiare di nuovo bene e in maniera sana, per ristabilire un nuovo equilibrio verso il volere, il desiderare e il piacere di mangiare. Lavorare sui meccanismi emotivi e sulle dinamiche sottostanti alla propria relazione col cibo è la maniera più efficace per far sì che una dieta possa funzionare e si mantenga il peso forma, senza causare un rapporto problematico con l’alimentazione. Piuttosto che ascoltare trasmissioni fasulle o informazioni fuorvianti, se si avverte un problema col peso e con il cibo, è bene intraprendere un percorso terapeutico di ascolto di sé e dei propri comportamenti legati all’alimentazione.

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