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POLE DANCE E BENEFICI

POLE DANCE E BENEFICI

“Strip Down, Rise Up”, il nuovo documentario Netflix sulla Pole Dance, racconta la rinascita di alcune donne che si spogliano della vergogna, riprendono il controllo della propria femminilità e ritrovano il loro benessere.

“Trovate il vostro corpo erotico” dice Sheila Kelley alle sue allieve di Pole Dance all’inizio del documentario Strip Down, Rise Up disponibile su Netflix Italia dal mese di febbraio. La regista Michèle Ohayon ci racconta la rinascita di alcune donne attraverso questa attività sportiva spesso vittima di pregiudizio e confusa con la lap dance. Passi di danza sensuali eseguiti con l’aiuto della pertica permettono di entrare in contatto con il proprio corpo e riacquistare la propria sessualità.

“Il mio film dà voce a un gruppo eterogeneo di donne, al loro potere, al loro dolore, alla loro rivendicazione, alla loro bellezza. Offre un messaggio positivo, che oggi è davvero necessario, mostrando donne che si spogliano della vergogna e si appropriano del loro essere sensuali e femminili” ha raccontato la regista a People. Partendo dalle palestre S Factor di Sheila Kelley, sparse in tutti gli Stati Uniti, il documentario mostra come si svolge una lezione tipo che mira al beneficio di corpo e mente. Oltre a intervistare le donne che decidono di iscriversi a questo tipo di corso, rivelando le motivazioni che le spingono a tale decisione e gli obiettivi che sperano di raggiungere.

Si tratta perlopiù di vittime di violenza o di persone di ogni età che non si sentono a proprio agio con il loro corpo e sperano che la Pole Dance possa aiutarle a tirare fuori il dolore e ricominciare a volersi bene. “Il movimento può aiutare a riprendere il controllo della propria femminilità” spiega Kelley, che non perde occasione per sottolineare come la Pole Dance sia una forma d’arte e di fitness, lontana dall’idea maschilista che è ancora molto diffusa in tutto il mondo.

Donne diverse raccontano a cuore aperto la loro storia e sembrano vivere un’esperienza catartica, scoppiando in pianti a dirotto e confessando le proprie paure e insicurezze come in un gruppo di sostegno. Indirettamente si parla di body shaming, di violenza, di elaborazione del lutto, portando a galla un aspetto psicologico nascosto dietro a quei movimenti apparentemente sensuali e finalizzati alla seduzione e provocazione.

Le allieve dei corsi S Factor condividono le proprie esperienze traumatiche e trovano sostegno l’una con l’altra, in cerca di una nuova consapevolezza e della voglia di ricominciare dopo un lutto, un trauma, un amore finito, o semplicemente per rimettersi in forma e sentirsi più donna. Tuttavia, a tratti si insinua il sospetto di voler sostituire una tradizionale terapia psicologica con questa forma di danza alternativa, quando i problemi sono profondi e delicati da trattare e c’è bisogno di un vero professionista.

“Spero che questo corso mi aiuti a piacermi” afferma una delle alunne di Sheila Kelley; la regista ascolta e racconta al pubblico la storia di altre esperte di Pole Dance, come la professionista Jenyne Butterfly che ha lavorato per molti anni con il Cirque du Soleil ed Elizabeth Mihelich che, dopo un passato nei film porno, si è laureata in legge e porta avanti una doppia vita tra la professione di avvocato e la ballerina di Pole Dance.

Strip Down, Rise Up è pertanto un progetto interessante che rivela un lato diverso di una forma di danza spesso associata a locali ambigui e a zone a luci rosse delle grandi città. Qui viene fuori l’esperienza fisica e psicologica che Kelley offre alle sue allieve, provando ad aiutare donne “coperte da una vergogna che le tiene prigioniere”, ma occorre prestare attenzione a non sostituirsi a uno psicologo professionista quando il confine appare troppo sottile.

(Fonte: Letizia Rogolino, ELLE Italia)

Se volete provare la Pole Dance per il vostro benessere psicofisico insieme ad un professionista, scrivete a info@spazioaiuto.it o al 3389383650