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NATALE: ANORESSIA E DISTURBI ALIMENTARI

NATALE: ANORESSIA E DISTURBI ALIMENTARI

Come ogni anno mi pare doveroso dedicare un post al delicato tema “Anoressia, Disturbi alimentari e Natale”. Forse chi di voi starà leggendo spererà di trovarci strategie di sopravvivenza in vista dei giganteschi pranzi delle feste, ovvero come riuscire a mangiare poco, come affrontare parenti (serpenti), come escogitare piani per evitare di mettersi in difficoltà, e via dicendo. Oppure come aiutare e rapportarsi con congiunti e vicini che soffrono di un disturbo del comportamento alimentare. Ebbene, cercherò invece di riflettere sulle vostre capacità di sopravvivenza mentali, cioè come esercitarsi a pensare in modo da non stare male di fronte alle tavole riccamente imbandite. E dall’altra parte, come genitori e amici forse troverete chiarezza rispetto a cosa passa per la testa a vostra figlia/amica.

  • Sappiate che è normale andare in ansia, non siete dei marziani, non sentitevi in colpa se di fronte alla frase “Suvvia è Natale, sii felice!”, invece vi nasce dentro un’angoscia vitale e non desiderate altro che sia il 7 Gennaio, è assolutamente naturale non sentirvi felici e sereni di fronte a occasioni di ritrovo e di festa che vedono come ospite principale e tanto atteso il vostro nemico numero uno, ossia il cibo.

  • Non fate nemmeno passi più lunghi della gamba: se non vi sentite di mangiare una tal cosa, non sforzatevi in modo superiore alle vostre forze per poi star male, sentirvi in colpa, agitate, riempire la testa col pensiero ossessionante di quanto ingoiato. State tranquille, un giorno anche voi potrete assaporare quelle cose con la naturalezza e la spontaneità di chi vi sta intorno, ma ci vorrà molto tempo e tanta pazienza, sicuramente dopo un buon percorso di aiuto.

  • Non lasciatevi mettere in croce dalle frasi degli altri, né permettete che vi urtino oltre misura e che rovinino l’umore: cosa pensate che ne sappia il parente ultra cinquantenne (cresciuto per di più nel periodo del dopoguerra quando il cibo scarseggiava) dei vostri tormenti interiori, non arrabbiatevi di fronte ad affermazioni assolutamente di poco tatto tipo “Ma quella ragazza mangia troppo poco”, “Ma perché non mangi niente?”, “E dai assaggia, mica devi fare la modella!”, “Sei ingrassata dall’anno scorso!”, “Ti vedo bene, sai?”. Voi sapete bene che dietro al vostro comportamento alimentare ci sono grandi fatiche e nodi problematici, ma non è scontato che gli altri lo capiscono, a volte proprio non ci riescono, è vostro compito fare un faticoso esercizio di ‘atarassia’ (che significa letteralmente assenza di agitazione, cioè distacco dalle emozioni che vi agitano), non farvi toccare dalle frasi fastidiose ed essere superiori a quello che gli altri blaterano perché non ne sanno una cicca di Dca. Altrimenti sapete quale sarà il risultato? Mangerete ancora meno (oppure vi abbufferete se avete un problema di binge eating disorder), perché questa è la vostra strategia per far fronte alle ansie e alle difficoltà della vita.

  • Solo voi siete padrone del vostro destino, e se un Natale passato in compagnia del disturbo alimentare è lo scotto da pagare per guardare in faccia a ciò che vi tormenta e cercare altre strategie di coping alle vostre problematiche esistenziali, allora non è la fine del mondo; però sappiate che se volete -ma se volete sul serio- potete trovare altri modi per comunicare il vostro disagio, per fare la vostra guerra al mondo, per urlare senza voce che voi non state bene e che non vi volete bene! E, decidendo di farvi aiutare, forse il prossimo Natale potrete assaporare un delizioso Pandoro e con esso le gioie della vita. Perché, suvvia, non raccontatevela, l’anoressia serve a tante cose e avete trovato che risponde alla perfezione a un sacco di cose che prima vi crucciavano, ma con essa state perdendo la vera felicità. Quella che vi può dare un corpo magro e ossa sporgenti è pura illusione. E voi cari parenti, siate comprensivi, non pretendete la luna, vostro compito è soltanto accettare e riconoscere la difficoltà, soprattutto è il momento -usando una metafora natalizia- di cercare di vedere cosa si nasconde dentro al pacco cibo/corpo/calorie, perché quello è solamente l’involucro dentro cui si cela un universo di sofferenza difficilmente esprimibile a parole.

  • Sappiate che esiste chi comprende il vostro sintomo e la vostra sofferenza, non siete sole, c’è sempre una mano tesa pronta ad aiutarvi e ascoltarvi, se lo vorrete, con cui potervi confidare e cercare sollievo, io aspetto le vostre mail, a info@spazioaiuto.it, se vi va…

E intanto: BUON NATALE!!