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DISTURBI ALIMENTARI ATIPICI

DISTURBI ALIMENTARI ATIPICI

Quando parliamo di disturbi del comportamento alimentare parliamo di una sofferenza non visibile che si manifesta attraverso un rapporto doloroso con il cibo, con una conseguente modifica delle proprie abitudini alimentari, che cessano di contribuire al benessere e al mantenimento in vita della persona che ne soffre e vanno a danneggiare la sua salute.

Parliamo di una sofferenza che può manifestarsi secondo modalità differenti, che variano in base alla persona che ne soffre e al suo vissuto individuale. Partendo da questa premessa, l’obiettivo è quello di far luce proprio su questa varietà, presentando alcuni dei disturbi alimentari che, essendo solo raramente oggetto di divulgazione, spesso non sono conosciuti.

Perché se ne parla meno?
Probabilmente perché ancora una volta i numeri nascondono le persone, e le percentuali più basse ogni tanto ci fanno dimenticare che esistono anche altre storie. Perché il focus su anoressia e bulimia ha fatto di queste malattie le due due categorie “classiche”, portando al consolidamento di stereotipi che portano ad associare i disturbi del comportamento alimentare a un’immagine ben specifica, ma univoca, e a tutta una serie di comportamenti che ne escludono degli altri (lo stesso Binge Eating Disorder, ampiamente diffuso, spesso non è incluso nell’immaginario comune legato ai disturbi alimentari). È così che ci allontaniamo dal nucleo centrale: quel rapporto disfunzionale, qualunque esso sia, come unico tentativo per provare a comunicare un disagio interiore.

Perché è importante parlarne (di più)?
Per riavvicinarci a ciò che si nasconde dietro ai sintomi, ma anche per prenderci cura dei sintomi stessi, che in un DISTURBO ALIMENTARE hanno delle evidenti ripercussioni a livello fisico. Per riconoscere in un comportamento magari estremamente selettivo un primo campanello d’allarme.
Per ricordarci che eseguire una diagnosi può essere estremamente complesso, ma anche che, non essendo mele, il ruolo di quella diagnosi non è quello di attaccare un’etichetta sulla nostra persona. Ma quello di individuare un trattamento adeguato e specifico per quella determinata situazione e avviare al più presto un percorso di cura.

Ecco alcuni disturbi alimentari atipici:

  • ORTORESSIA: controllo e selezione ossessiva dei cibi consumati ricercando cibi considerati sani e non contaminati.
  • VIGORESSIA: preoccupazione legata al fatto che il proprio corpo sia poco prestante o presenti una massa muscolare insufficiente.
  • PICACISMO: consumo abituale di sostanze o componenti non commestibili.
  • DRUNKORESSIA: riduzione dell’introito alimentare finalizzata ad una maggiore assunzione di alcolici.
  • ARFID (disturbo evitante restrittivo dell’assunzione di cibo): riduzione notevole dell’apporto di cibo ed evitamento di alcuni alimenti specifici, non correlata alla preoccupazione per il peso o la forma del proprio corpo.
  • PURGING DISORDER (disturbo da condotte di eliminazione): vomito autoindotto o uso di clisteri senza consumare grandi quantità di cibo prima dell’eliminazione.

Se conoscete qualcuno che potrebbe soffrire di qualcuno di questi disturbi, invitatelo subito a cercare aiuto! Scrivete a info@spazioaiuto.it