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DISTURBI ALIMENTARI: CONSIGLI PER FAMILIARI

DISTURBI ALIMENTARI: CONSIGLI PER FAMILIARI

Vivere vicino ad una persona che soffre di disturbi alimentari è spesso un’impresa molto difficile, non si sa mai come agire nel modo giusto, più corretto o meno dannoso, si vivono emozioni forti e faticose che rendono ancora più difficoltoso rispondere in maniera adeguata. Oggi mi permetto di suggerire alcune idee e consigli a voi familiari, amici, parenti e vicini di quanti soffrono di disturbi alimentari:

Siate vicini in modo rassicurante, “va tutto bene”, più che “mangia o non mangiare troppo”, chi è nel mezzo di un problema alimentare ha bisogno di sentirsi dire questo, che “andrà tutto bene, stai tranquilla/o” piuttosto che ricevere interazioni o consigli riguardanti il cibo.
Accettate i suoi sentimenti ambivalenti (l’ambivalenza è un comportamento tipico) piuttosto che provare ad argomentare in maniera razionale nello sforzo di persuaderla, o avere un confronto testa a testa.
Focalizzatevi sugli sforzi che sta facendo attualmente piuttosto che sul risultato.

Siate più calmi e accoglienti possibili, incentrando le vostre interazioni e discorsi non sul disturbo ma sui suoi stati emotivi, senza colludere con il problema cibo e permettere che assuma l’eccessiva importanza che spesso (o quasi sempre) ha per la persona che soffre di disturbi del comportamento alimentare. Lei ha bisogno di essere vista come la ragazza/il ragazzo di un tempo, non come una malata/o.
Aiutatela/o a vedere il bicchiere mezzo pieno, ad accettare ciò che accade, che sia come lei/lui desidera o meno, e calmate, ad es. “Mi spiace che sia così difficile! Comunque non preoccuparti, che ne dici di guardare la Tv insieme e programmare un’uscita questi giorni?” 

Per supportare i suoi stati emotivi: guardate e ascoltate i segni di rabbia, dolore, difficoltà, validando le sue emozioni (“Mi sembra come se…”, “forse mi sbaglio ma mi pare che…”), incoraggiatela/o ad esprimere le sue difficoltà, non immedesimatevi troppo nei suoi sentimenti, o non fatevi sopraffare dalle vostre e sue reazioni, piuttosto fate un passo indietro e riprendete il vostro ruolo abituale, trovando modi di ricaricarvi, prendendovi una pausa se ne avete bisogno.

Ricordate, è come se accanto alla persona col disturbo alimentare fosse presente un “gufo” che sussurra commenti e osservazioni critiche (“Tu stai rompendo le mie regole mangiando questo”, “Segui il controllo se no ingrasserai”, “Mangiare fino a star male è l’unico modo per distrarti”, “Se vuoi sentirti meglio devi mangiare tanto”), voi potete contrastare il “gufo” mostrando calore e amore e astenendovi dall’esprimere critiche o frustrazione. Sono utili gesti -carezze, abbracci- e frasi di supporto (“Sono i sentimenti il vero problema non il cibo”, “Non lasciamo vincere il disturbo alimentare”).

E quando vi sembra di non farcela da soli ad affrontare il problema del vostro caro e sentite il bisogno di un aiuto anche per voi stessi, per capire come agire nel modo migliore per aiutare la persona che soffre di disturbi alimentari, o per smorzare anche i vostri sentimenti, o per riflettere sulle vostre reazioni, non esitate a chiamare per avere una consulenza!

Per commenti o domande, scrivi a info@spazioaiuto.it o chiama 3389383650