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DISTURBI ALIMENTARI: EMOZIONI

DISTURBI ALIMENTARI: EMOZIONI

Le persone con disturbi alimentari trovano spesso difficoltà a gestire e regolare le emozioni. Essi possono provare ad evitare di sentire, pensare e riconoscere le emozioni, e qualche volta possono agire come se mostrare o parlare di emozioni difficili, come il dolore, la rabbia, il dispiacere, fosse inaccettabile. Possono essere incapaci di reagire verbalmente e attivamente al momento opportuno, alla persona opportuna, al livello opportuno; salvo poi in altro momento sfogarsi sul cibo, con abbuffate o restrizioni punitive. Altre volte invece le manifestazioni emotive potrebbero essere intense ed estreme. Nei disturbi alimentari un aspetto chiave del trattamento è quello di imparare a gestire le emozioni, che altrimenti vengono trasformate in cibo, cibo evitato o cibo ingurgitato. Esprimere sentimenti negativi ad esempio potrebbe sembrare disgustoso e fuori controllo. Spesso l’unico modo di esternare questi sentimenti estremi può sembrare quello di autopunirsi, denutrirsi, vomitare, abbuffarsi, fare troppo esercizio fisico, ecc. Il dolore fisico può essere sopportato maggiormente di quello emotivo (come si vede nell’autolesionismo). Un disturbo può essere mantenuto perché l’individuo lo ritiene utile a controllare o attenuare le emozioni forti. Restringendo l’afflusso di cibo e intorpidendo le emozioni, chi soffre di Dca evita il dolore, le sofferenze e le ingiustizie della loro vita.

Cercare di guarire da un disturbo alimentare comporta per chi ne soffre un forte stress, proprio perché ci sono alcuni aspetti della persona, alcuni disagi di fondo che ora sono “curati” dal disturbo alimentare. E’ utile cercare di capire quali aspetti del problema alimentare sono visti dalla persona come positivi, cioè a cosa serve il sintomo. Quali sono le ragioni per stare con un disturbo alimentare?

  • Il disturbo alimentare fa in modo che le persone ascoltino, siano concentrate sulla persona che ne soffre, è un modo per manifestare il proprio malessere.
  • Nel disturbo alimentare si prova un senso di realizzazione e soddisfazione nel non mangiare, oppure nel binge il cibo è un piacere eccessivo e il pensiero del cibo aiuta a passare il tempo.
  • Il disturbo alimentare fa sentire differente, speciale e influente sugli altri.
  • C’è la paura di scoprire che quando si starà meglio niente sia cambiato e le vecchie insoddisfazioni, ingiustizie e problemi siano ancora lì ad aspettare.
  • Il disturbo alimentare, anoressia o binge eating che sia, riempie i pensieri e prende tutte le energie, se si abbandona la malattia, si teme che la vita sarà vuota, che non si avrà più nulla! Oppure c’è il pensiero “L’ho fatto fino ad ora, non immagino qualcosa di diverso”.
  • Nei disturbi alimentari c’è la paura di tornare come prima e aumentare le aspettative degli altri. Si pensa che le persone si aspetteranno che il soggetto ora guarito faccia cose normali, come socializzare e avere un ragazzo, e questo spaventa. Oppure si ha paura che tutti noteranno i cambiamenti di peso e così ci si sentirà sotto pressione nel mangiare in pubblico, le persone guarderanno e parleranno se si mangia di più o di meno.

In un percorso terapeutico è utile discutere apertamente su ciò che si crede, come i possibili benefici e le trappole della malattia, così come sulle ragioni per allontanarsi dal disturbo alimentare. Cercare un aiuto terapeutico è il solo modo per re-imparare a gestire le proprie emozioni, paure e ansie in un modo più sano che non sia il disturbo alimentare.

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